martedì 11 settembre 2012

Night 1

Non ho mai avuto paura di morire. Sono sempre stata una stronza dentro. Sia con gli amici, sia con i conoscenti, sia con i parenti, ho sempre agito come se fossi eterna, e come se loro fossero eterni. La vita, per me, è sempre stata una prigione dalle sbarre invisibili. Ma ieri notte... mi sono cagata addosso dalla paura di andarmene.

Scrivo durante l'intervallo, a scuola. Le dive stanno corteggiando Tommaso e per una volta non mi hanno degnato di uno sguardo. Tanto meglio. Ho il viso che sembra un'opera di Fontana per com'è ridotto. Mi ha curata Padre Vincenzo. E' stato lui a spiegare la situazione a Padre e Madre questa mattina. Non sapevo che i preti sapessero raccontare balle tanto bene. Padre e Madre ci sono cascati. Non volevano venissi a scuola, ma io avevo bisogno di normalità. Meddy è preoccupatissima. E' la prima che ho sentito, stanotte, dopo che è finito tutto. Poi ho chiamato Alex, che era prontissimo a raggiungermi subito. Niente iPod, oggi. Persino le orecchie mi fanno male. La musica mi manca. Forse però è l'orgoglio che se la sta facendo sotto.

Cos'è successo? Quattro contro una. Mi hanno ridotto a brandelli. Non ho vinto, non ho perso. Ma le ho prese di brutto.

Ero uscita di ronda con la scusa di portare Angel a pisciare. Avevo con me il pungolo di legno. E' così che Buffy lo chiamava, no? 'Pungolo'. Una stronzata simile, immagino. I quattro vampiri erano in mezzo alla strada, in stile Mezzogiorno di Fuoco, solo che era già passata la mezzanotte. Io ero a una decina di metri da loro. Sorrido, prendo l'arma tra le mani. Mi preparo allo scontro. "Sono la Cacciatrice - mi dico - loro sono già morti!". Alle orecchie avevo Take no Prisoners a caricarmi la molla. Loro avanzavano con calma. Io decido di agire in maniera differente. Prendo la rincorsa e mi infilo in mezzo a loro. Faccio un balzo, ruoto su me stessa mentre sono in aria. Mi ritrovo a testa in giù proprio sopra a uno dei vampiri. E' questione di attimi; afferro la sua testa, e atterrando la torco in modo da spezzargli il collo. Questo esplode in una nuvola di cenere. Però atterro malamente. Perdo 'Pungolo'. e vado a sbattere contro un cartello stradale.

Gli altri vampiri mi sono subito addosso. Mi prendono per i piedi, mi trascinano in mezzo alla strada. Uno di loro mi afferra un braccio e me lo spezza come fosse un grissino. E' incredibile che in questo paesino di merda nessuno abbia udito il mio urlo.

Scalcio. Sudo freddo, mi libero dalla presa e mi alzo. Arretro. Dawn Patrol mi prende per il culo bellamente. L'istinto mi suggerisce di disfarmi dell'iPod, ma il braccio fa un male cane e presto tutte le mie attenzioni sono per lui. Sento le ossa che scricchiolano. Brucia da morire. Saranno sintomi dovuti alla guarigione? I vampiri sorridono. La mia sicurezza è già andata a farsi benedire da un pezzo. Angel abbaia come un matto. Tenta di aggredire un vampiro, bravo cane, ma questo lo lancia a cinquecento metri da me con un calcio. Sono nella merda fino al collo. Forse anche un po' più su.

I tre vampiri si stringono attorno a me. "Pensa in fretta, Clà". War Zone mi travolge. Uno mi prende per il collo. Io gli mollo una testata che gli spezza il naso. Lui non molla, ma neppure io ci tengo a lasciarmi ammazzare. Con la mano sana cerco di respingerlo. L'appoggio sul suo petto, poi spingo; spingo, spingo forte tenendo le dita ad artiglio. "Sono forte, molto forte, troppo forte". Me lo ripeto mentalmente mentre scavo nella carne marcescente del vampiro. Tocco qualcosa di caldo e pulsante. E' il suo cuore. Lo stringo ed estraggo il braccio dal suo petto. Il vampiro molla la presa. Fa un passo indietro. Mi guarda sorpreso. Guarda i suoi compagni come fosse in cerca di spiegazioni. Io non bado a questa sceneggiata. Con una rotazione colpisco col pugno, ancora chiuso nel cuore del vampiro, il muso del mostro che mi sta sulla destra. Il cuore si spappola. Il vampiro senza cuore esplode in una nuvola di cenere. L'altro vola a terra a una decina di metri da me. 

"Scappa, Clà! Scappa!", me lo ripeto mentre mi metto a correre. I due vampiri mi inseguono, nelle orecchie mi travolge The World need a Hero. Forse non sono io l'eroe che il mondo cerca. Scavalco il cespuglio del cimitero. La chiesa è buia e silenziosa. Possibile che neppure Frate Tac mi abbia sentita urlare? 

Arrivo alla porta di legno che conduce alla canonica. Busso. Grido. Faccio un gran casino inutilmente. I vampiri sono dietro di me. Il braccio mi fa un male cane. Ho altre ferite, graffi, tagli, lacerazioni. Non so neppure quando me le hanno inferte. Sono confusa. Here Comes the Pain mi piega le ginocchia. Il tempo scorre come fosse immerso in una bolla di sapone. L'unica cosa che so con certezza è che gli artigli di quelle bestie scavano in profondità. Non c'è un briciolo di me che non faccia un male cane. Temo addirittura di essermi pisciata addosso. Respiro profondamente. Non posso svenire ora. Sono completamente ricoperta di sangue. Busso e chiedo aiuto. Nessuno risponde. 

Non ci penso due volte. Sfondo la porta. Il corridoio lungo e stretto sarà la mia Termopili. Mi preparo a lottare ma i vampiri non entrano. Terra consacrata? Possibile che questa stronzata sia vera? In  Buffy un vampiro non poteva entrare in una casa se non era invitato a farlo. Non so cosa credere. La mia testa ormai  è fusa completamente. Sono intontita. I vampiri non entrano. Questo mi basta. E' probabile che non vogliano cadere in una trappola. Ridono di me e mi invitano a uscire. Li guardo. Ho il fiato in gola. Non oso lasciarmi andare ma prego, prego profondamente, che vadano via. Le lacrime mi bagnano già le guance. 
E' in quel momento che arriva Frate Tac con una doppietta. Spara un colpo lungo il corridoio. Io mi accascio a terra. Ho i nervi a pezzi. I vampiri se ne vanno senza smettere di ridere... di me.

Per chiunque sia in ascolto... Mi chiamo Clara e ho 16 anni.

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