martedì 30 ottobre 2012

Night 8

Ieri c'è stata la luna piena. Ero a pezzi. Nel weekend ho lasciato Tombe a sé stessa per andarmene a fanculo sui colli bolognesi. Io, la Ninja, nessun'altro. Ho spento il cellulare. L'iPod alle orecchie a tutto volume. Fade to Black, i Metallica, mi ha condotto fin quasi alla vetta del Cimone. Da lì ho passato tutto il tempo in compagnia dei soliti noti, dagli Slayers, agli Anthrax, fino a un onesto Marylin Manson con il suo nuovo album.

Al ritorno ero più serena. Parcheggiata la moto, ho preso Angel e l'ho portato in giro a pisciare per il paese. Speravo, lo ammetto, di incontrare qualche testa di cazzo succhia sangue. E sono stata esaudita, anche se non è andata come speravo.

L'idea era quella di chiudere la ronda passando da Walmer per un po' di fumo in compagnia. Nei campi ho intravisto un gruppetto di infami. Si muovevano come fossero zombie, non sapevano dove si trovavano, avevano camminato a lungo, ed erano affamati. Quando mi hanno vista si sono subito eccitati. Mi hanno raggiunta in un attimo. Angel ha cominciato ad abbaiare, a mordere, a lottare. Io ho fatto altrettanto. 

Avevo la balestra. Ho incoccato una freccia mentre i Megadeath intonavano Go to Hell. Il vampiro più vicino afferra l'arma, comincia a strattonare, mi scappa il dito sul grilletto. La freccia parte e lo passa da parte a parte, attraverso l'occhio sinistro. Il vampiro indietreggia, barcolla, io strappo la freccia e la pianto nel suo cuore. Uno sbuffo di cenere e avanti il prossimo.
Mi afferrano alle spalle. Sono in due. 
Vengo sollevata di peso e scagliata contro il tronco di un ulivo. Sento il rumore sordo del tronco contro la mia schiena. Un dolore lancinante mi costringe in ginocchio quando tento di risollevarmi. I due vampiri sono sopra di me. Angel si contorce al suolo come fosse preda di una crisi epilettica. Cazzo! Proprio ora doveva trasformarsi in umano? La luna piena brilla nel cielo. L'aria è limpida. Fa freddo, ma non c'è nebbia. Le nostre grida attraversano tutta la campagna ma non c'è nessuno ad aiutarci. I vampiri mi afferrano per i piedi e mi trascinano lontano dall'albero. Scalcio. Sputo. Quando uno si china per tentare di mordermi gli affondo le dita negl'occhi.
99 ways to Die mi attraversa le orecchie. Un secondo vampiro si avvicina. Apre le mascelle. Io gli infilo dentro entrambe le mani e allargo, allargo, allargo, gli sradico la mascella fino a fratturargli la mandibola. Poi gli do un calcio nello sterno. Crack! Colpisco ancora. Crack! Ancora. Crack! Ancora una volta e Puff! Uno sbuffo di cenere mi ricopre. 
Sputo via i resti di vampiro che ho inghiottito. Qualcuno mi afferra per le spalle. Mi solleva di peso. Faccio per ruotare su me stessa per colpire quando mi accordo che è Angel in forma umana. E' nudo come mamma l'ha fatto. Ha i muscoli in tensione e occhi iniettati di sangue. Mi sposta di lato e sferra un dritto sul mento del vampiro che avevo accecato. La testa della bestia collassa. Il corpo scompare in uno sbuffo di cenere.
Lo guardo. Lui sorride. Il terzo vampiro ci osserva intimorito. Raccolgo la balestra e sparo. Lui neppure si sposta. Si lascia attraversare da parte a parte dal dardo, e scompare come i suoi fratelli.
Ce ne sono altri? Pare di no.

Rimaniamo solo io e Angel, la luna piena, il freddo. Lui comincia a tremare. Io lo abbraccio istintivamente. Angry Again parte nelle mie orecchie. Lui mi sfila gli auricolari. Solo due persone al mondo possono farlo senza conseguenze, e sono entrambe morte. Mi sorride e mi stringe. Lo sento baciarmi sul collo. Lo lascio fare. All'improvviso i nervi mi cedono. Improvvisamente mi sento più sola che mai. Lui, Angel, è l'unica cosa che mi è rimasta. Lo stringo. Gli graffio la schiena. Lui mi morde la spalla. Ci baciamo. Ci lasciamo cadere al suolo. La nostra è lotta, amore, sesso. Lui mi prende mi forza. Mi strappa le calze. Io allargo le gambe e lo accolgo tirandolo con violenza dentro di me. Ci rotoliamo. Sbattiamo contro l'ulivo. Gli salgo sopra. Lo cavalco. Ma lui si ribella... mi rivolta... mi prende. Sento scorrere il sangue nelle vene come mai mi era capitato. Tutti i pensieri volano via. La sofferenza scompare. Il dolore scompare. La mia pelle graffiata guarisce sotto le unghie di Angel. Ho lo stomaco che si rimescola come fosse ripieno di farfalle, di pipistrelli, di succhi gastrici in subbuglio. Vengo sollevata, costretta contro l'albero. Presa. La passione sembra inarrestabile. Ho i brividi. Sudo freddo. Le gambe non mi reggono. Afferro i bicipiti di Angel per non cadere. Affondo le mie dita nella sua carne. Lui digrigna i denti, poi mi bacia, mi morde, mi stringe...

Quando ho aperto gli occhi il sole stava sorgendo. I miei abiti erano ridotti a brandelli. Angel, di nuovo cane, era accovacciato accanto a me. L'ho svegliato. Mi ha leccata. Ho riso. Era un freddo bestia. Siamo rientrati a casa in tempo perché Padre e Madre non si accorgessero di nulla. Mi sono lavata, cambiata, e preparata per la scuola.

Durante l'intervallo, ora, tutti mi osservano. Che sentano l'odore del sesso?


Per chiunque sia in ascolto... Mi chiamo Clara e ho 16 anni.

domenica 28 ottobre 2012

Ninja Survive

Quando ci si mette il fato... svegliarsi con Ninja, degli Europe, è come ritrovarsi nel letto vuoto con una katana piantata nel cuore. Cazzo! La foto è vecchia, del 2008, l'ho scattata sulle rive del Po, non ricordo neppure dove. A cavallo della moto c'è lui... ovviamente!




venerdì 26 ottobre 2012

Day 23

Il funerale di Alex è stato penoso. Eravamo pochi nella camera ardente. I genitori di Alex piangevano in silenzio. Io, Meddy e Tommy stavamo in piedi in un angolo. Ho sfiorato le sue labbra per l'ultima volta. L'ho accarezzato. Era freddo. Immobile. Finto! Hey, Cruel World di Marylin Manson era la colonna sonora perfetta.

Ho pianto a lungo. Ho pianto per le balle che abbiamo dovuto raccontare ai genitori e che Frate Tac ha sapientemente dispensato, con quel suo pancione rassicurante, quel sorriso convincente, quel fare da sant'uomo. Mi sono tenuto la sua Ninja. I genitori hanno acconsentito. Accarezzare quella sella è come accarezzare il suo ricordo. Ho regalato lo scarabeo a Meddy, così può venirmi a trovare tutte le volte che vuole. Le candele facevano una luce del cazzo, sono rimasta lì, nella stanza con lui, tutta la notte. Ho dovuto persino litigare col guardiano notturno che voleva a tutti i costi farmi uscire. Chi gli spiega che dovevo stare lì a controllare che non si trasformasse in vampiro? Fottuto mestiere di merda, il mio! Vegliare il mio uomo nell'attesa che diventi un mostro, per poi trafiggerlo con un paletto di legno.
The Flowers of Evil alle orecchie, il silenzio, la luce debole delle candele. Le lacrime. I pensieri. La voglia di uccidere, uccidermi, distruggere tutto e tutti, i messaggi di Meddy, quelli di Tommy, quelli della segreteria scolastica che mi invitano, l'indomani, a presentarmi in presidenza. Cazzo! Cazzo! Cazzo!

Vorrei avere Angel con me. Vorrei accarezzare il suo pelo nero. Vorrei che mi consolasse con quegl'occhi tristi.

Alla fine Alex non si è tramutato in vampiro. Meglio così! Non so se sarei riuscita ad affrontarlo con freddezza. Sono a pezzi, sia dentro che fuori. Fottuti vampiri del cazzo!

Stamane sono andata in segreteria, come da richiesta. La preside mi ha accolta subito, mi ha fatto sedere, aveva un tono gentile. Vestiva con un abito a righe verticali bianche e nere, assomigliava a un commesso della Footlocker. Mi ha detto che, se ne avevo bisogno, avrei potuto prendere una pausa dagli studi. Ha guardato la mia cartella, ha notato i miei voti «Nonostante il tuo aspetto, sei la migliore della classe - ha detto proprio così - dopo la triste perdita, meriti una pausa di riflessione».
Pausa di riflessione su cosa? Mavaaffanculo!

Sweet Dreams mi ha accompagnata in classe. Tutti mi guardavano. Per una volta, però, non c'era odio nei loro occhi. Durante l'intervallo Tommy è venuto a sedersi a fianco a me. Non ha detto nulla. E' rimasto con me fino allo scoccare della campanella. Poi è tornato al suo posto. Le lezioni sono volate via. Neppure mi sono accorta di ciò che è accaduto in classe.
Alla fine dell'orario sono uscita. Sono andata dritta alla Ninja. La so usare. Alex mi aveva insegnato. Diceva, per scherzo, ma forse neppure troppo, che se un giorno fosse morto me l'avrebbe lasciata. E' andata proprio così.

Ho messo il casco. Sono saltato in groppa alla moto. Ho messo in moto e ho dato gas. Il rombo del motore ha coperto per qualche istante il vociare degli studenti. Ancora una volta, tutti gli occhi erano puntati su di me. Alzo lo sguardo prima di mollare la frizione, mi trovo di fronte Mara. This is the new Shit alle orecchie. Una lacrima le riga la guancia destra.

«Cazzo vuoi?», sussurro.
Lei singhiozza. Si fa coraggio. Mi guarda. Sta zitta. Annuisco. In fondo non è poi così stronza. Per lei c'è ancora speranza. Non aspetto che parli. Ho fretta di andare via, di allontanarmi da tutto e da tutti.
«Ti ringrazio - le dico - Per me, il tuo, è stato un gesto davvero importante, generoso».
Lei quasi accenna un sorriso.
Io lascio la frizione e la moto scatta, impennando, verso la merdosa campagna che avvolge Tombe.


Per chiunque sia in ascolto... Mi chiamo Clara e ho 16 anni.

mercoledì 24 ottobre 2012

Li perdo tutti...

Prima se n'è andato Jake. Ora Alex. Li perdo tutti... Questa foto è un caro ricordo. Viene da Londra. Fu scattata da Jake. Erano tempi spensierati, quelli... tempi che non tornano più. Tempi in cui riuscivo ancora a essere felice.


Io che cazzeggio in un angolo di Londra

lunedì 22 ottobre 2012

Day 22

Alex è morto. Ho impiegato parecchio tempo prima di tornare a scrivere qui sopra. Sono... a pezzi. Tutto è accaduto così in fretta che, ancora adesso, non riesco a realizzare che sia tutto vero. Sto ascoltando Uprising dei Muse. Tremo. Ho i nervi tesi come corde di chitarra. Giuro che se incrociassi ora le Dive le ridurrei in polvere con queste stesse mani, quelle stronze. Non hanno fatto altro che punzecchiarmi per tutta la settimana. 

L'ultima è stata proprio oggi.
Tommy, come me, è ridotto a una ameba strisciante. L'hanno circondato come mosche su una merda e, quella stronza di Clara ha detto «Così impari a sbavare per quella!».
Io, in quel momento, stavo ascoltando I'm the Law, degli Anthrax. Avevo voglia di menare le mani, così mi sono alzata e sono andata al cospetto di sua altezza. Lei si è voltata verso di me con quella puzza sotto il naso, e... io l'ho presa per il collo e l'ho sollevata di dieci centimetri buoni da terra «Non rompere i coglioni, stronzetta», le ho intimato sibilando tra i denti. Giuro che mi è svenuta tra le mani. L'ho lasciata cadere a terra e me ne sono tornata al mio posto. Poi è suonata la campanella.

Penso, ripenso, e continuamente penso a ciò che è successo in quel budello di merda. Ci eravamo preparati come Green Berets che si apprestano alla guerra. Io ero in avanscoperta. Alex, dietro di me, imbracciava la carabina di Frate Tac, dietro a lui Tommy con la balestra, e infine Meddy (disarmata) che segnava il percorso in modo che non ci perdessimo. Avanzavamo lenti. Ci abbiamo messo tutta la settimana per tracciare una mappa completa di quei tunnel.

Partendo dalla fontana del cimitero, oltre al cunicolo che conduce alla Torre, c'erano altri tre percorsi validi. Uno conduce a uno scolo alla base di un cavalcavia che incrocia l'autostrada. Un'altro conduce a pochi passi da un locale che fa crescentine e tigelle, a Zola. Il terzo... conduce proprio sotto l'Albero dei Corvi.

E' lì sotto che ci hanno fatto una imboscata! Civil Wars dei Guns fluiva nelle mie orecchie. Erano... ovunque. Cadevano dal soffitto di quella strana cappella. Alcuni pregavano attorno alle radici dell'albero, che sembravano avvolte attorno a una sorta di sarcofago. Altri si tagliavano le vene per avvelenare l'albero bagnando le sue radici col loro sangue marcio. Ma la maggior parte di loro, centinaia, forse anche migliaia, tutti ammassati uno sull'altro, sembravano intenzionati a farci la pelle.
Non ricordo molto di quei momenti. Ho lottato. Ho combattuto con i denti, le unghie, i piedi, tutto quello che avevo a disposizione. Dietro di me Alex sparava a ogni bersaglio utile. I colpi però non bastavano. Paranoid mi giungeva alle orecchie, i Black Sabbath sembravano intravvedere un senso in quel disastro.
Ho capito che sarebbe finita male quando una freccia di Tommy mi era passata a fianco graffiandomi una guancia. Meddy gridava. Lottava con ciò che si era portata dalla canonica. Tommy l'appoggiava senza mai allontanarsi da lei. Gridavo di stare tutti uniti. Ma li sentivo lontanissimi. 

Poi un vampiro mi ha morso a una coscia. Mi sono piegata per il dolore. Ho trafitto quel mostro da parte a parte. Ma quando mi sono rialzata non sentivo più sparare. Poi i Nirvana. In Bloom. Non li vedevo più. Ho cominciato a gridare, a uccidere, a farmi largo verso quella che credevo essere la posizione dei miei amici. Ho trovato il tunnel. Loro no. Ho gridato. Ho sentito le urla di Meddy. Ho sentito il ruggito dei vampiri. Ho preso a correre. Pochi passi e sono inciampata. Alex. Il corpo di Alex. Era steso a terra. Morto. Mezzo mangiato. Un vampiro ancora tentava di spillare l'ultimo sorso di sangue quando gli ho strappato la testa dal corpo. Ho gridato. Meddy a sinistra. I vampiri a destra. Sono tornato in quella cazzo di camera. Volevo morire. Volevo lottare. Volevo uccidere e essere uccisa.

Ho lottato per non so quanto tempo. Ero stremata. Incazzata. Indemoniata. Non so quanti ne abbia mandati all'altro mondo. Non so quanti mi abbiano morso, strappato pezzi di pelle, carne, muscoli, nervi. Non mi fermavo. Sembravo una macchina fatta per uccidere. Volevo uccidere, e attendevo di cadere a terra senza energie, per morire divorata da quei mostri.
Poi un bagliore. Ricordo solo Fight for all the Wrong reasons, dei Nickelback. Un calore immenso. Ho sentito bruciare la mia pelle, i miei capelli, i peli del pube, i miei abiti, tutto. Ecco! Pensavo fosse così la morte.

E invece era Walmer. Non so come abbia fatto a essere nel posto giusto al momento giusto. Ma aveva con sé una bomba al fosforo. L'ha lanciata, si è nascosto non so come, e ha lasciato che tutto bruciasse, compreso me.

Ora sono pelata dal capo ai piedi. Frate Tac dice che sono stata fortunata, che non sono immortale ma che sono sopravvissuta per miracolo. Io credo non mi si dica tutto. A ogni modo è come se fossi morta dentro. Sono morta dentro. Morta assieme ad Alex.


Per chiunque sia in ascolto... Mi chiamo Clara e ho 16 anni.

martedì 16 ottobre 2012

Day 21

Piove che viene giù l'inferno! L'Italia è stata raggiunta dall'ennesima tempesta con nome apocalittico. Questa è Cleopatra. Ha affogato Napoli, e passata per Roma in cerca del suo Antonio, e ora si trova da queste parti. 

Alle orecchie ho Cult, l'iPod è tornato alle origini con gli Slayer. E' l'intervallo. Continuo a pensare a quanto mi ha detto Frate Tac. Mi son messa pure a guardare Buffy, nella speranza di capirci qualcosa. Lui, il prete, dice che devo arrivarci da sola. Ma che cazzo! Non è mica Chi vuol essere Milionario questa storia. Se sa tutto, perché non parla? Che si fotta pure lui e il crocifisso che ha al collo. Devo morire? Allora morirò!

Tommy ha pure le sue rogne da risolvere. Oggi non abbiamo neppure scambiato una parola. Ogni cinque minuti è assalito dai giocatori della sua squadra, dai fan, dai supporter, e da una sfilza di coglioni che scommette sulle partite di calcio. Ha mollato lo sport per dedicarsi interamente alla caccia ai vampiri. «Deve allenarsi - dice - perché è giù di forma!». E' l'approccio giusto per non morire sin dal primo scontro. Già l'esplorazione del tunnel sotto la Torre lo ha fatto pisciare sotto. E' meglio che sappia il fatto suo quando ci sarà da menare le mani... e ho la sensazione che avverrà molto presto.

Hell Awaits cade a fagiolo! Non faccio che pensare a quel dannato albero. Ogni pomeriggio è diventato tappa fissa. Ci giro attorno, studio le sue radici, dialogo con i Corvi. Quei loro occhietti lucidi e famelici me li rende simpatici. Ce ne sono tre che si avvicinano sempre quando mi vedono. Io li chiamo Chiara, Mara e Lara, proprio come le Dive. Spero solo siano delle femmine, altrimenti potrei dar loro grossi problemi psicologici. Ma sono Corvi, immagino che per loro sarebbe uguale se li chiamassi Uno, Due e Tre.
Sono convinta che uno di quei passaggi che abbiamo trovato conduca proprio sotto l'albero. Mi sto organizzando per una spedizione. Però ho bisogno di assistenza. Ho chiesto a Tommy. Alex si è subito incazzato, per cui ho mediato con «Venite tutti e due, allora», per lo meno ho evitato che si cavassero gli occhi a vicenda. Maschi... il testosterone è il loro difetto peggiore. 
Si è aggregata pure Meddy. Lei vuole registrare tutto per i posteri. Il video su youtube che mostra l'allenamento tra me, Alex e Tommy ha avuto quasi un milione di contatti. Meddy è in fibrillazione. Dice che potrebbe farci parecchi soldoni con questo 'mestiere'. 

Insomma... prima del prossimo weekend non se ne fa nulla. 

Adoro la pioggia. La vedo battere contro i vetri della classe. Sembra voglia entrare. Master of Puppets l'accompagna. Quando ascolto i Metallica è sempre presagio di sventura. Ed eccola che arriva.

Si apre la porta. E' la preside. Mi chiama. Devo seguirla. Tutti mi guardano. L'unico preoccupato è Tommy. Gli altri sorridono sotto i baffi, anche le tre Dive, ma non diteglielo, a loro, che si vedono i loro baffetti biondi sotto il naso.


Per chiunque sia in ascolto... Mi chiamo Clara e ho 16 anni.

sabato 13 ottobre 2012

Day 20

Sabato pomeriggio. I Godsmack mi dedicano I Stand Alone. In canonica ci sono Alex e Tommy che se le dànno di santa ragione. Non stanno litigando, si allenano a vicenda per affrontare i vampiri. Meddy è appollaiata in cima a una scansia e li filma col cellulare. Quella ragazza diventerà una grande regista, o una barbona, a seconda dell'impatto che le sue pellicole avranno col pubblico.
Io sono 'di là', ovvero in uno stanzino dove solitamente può entrare solo Frate Tac. E' ricolmo di libri antichi, ammuffiti, e macchiati di sangue. E' la sua Vampiropedia, credo.

Sono seduta su una vecchia (e cigolante) sedia a dondolo.
Lui è allo scrittoio. Davanti a sé ha un volume spesso come le mie cosce. Lo osservo. Deve dirmi qualcosa, ma non trova le parole.

Alza lo sguardo e mi sussurra «Puoi toglierti le cuffie per un momento?». La sua espressione mi convince a fare ciò che mi chiede. Frate Tac annuisce e abbassa di nuovo gli occhi sul libro.

Attendo ancora qualche minuto, poi sbotto «Quindi?», sul display dell'iPod è in attesa I always Knew dei Vaccines. Roba un po' diversa dal solito, lo ammetto.

«Ho trovato il modo di chiudere la porta dell'inferno», dice.
Sorrido, esulto «Era ora»
«Io non esulterei».
Lo guardo. Lui chiude il libro e mi fissa come se avesse davanti a sé uno spettro. Oddio... forse è davvero così. Dice «Per chiudere la porta, una volta perduto l'albero dei corvi, ci vuole il sangue della cacciatrice».
Deglutisco «Qualche goccia, vero?». Lui fa un cenno negativo «Quanto?».
«Tutto».
Mi mostra una iconografia. Una donna stilizzata è legata su una sorta di ruota e sollevata a mezz'aria sopra un foro da cui escono tentacoli, mostri e quant'altro. La donna ha l'addome aperto come fosse stata sottoposta a una autopsia. Perde sangue. Si vede che è morta. Il sangue cade nel foro e i demoni sembrano in agonia. Mi lascio cadere sulla sedia, che quasi si ribalta completamente.
«Sapevo che non poteva esserci un lieto fine».
«Mi spiace».

Rimaniamo in silenzio per qualche minuto. Sembra un tempo lunghissimo. Poi Padre Vincenzo riprende a parlare «In America, qualche anno fa, è stata chiusa un'altra porta dell'inferno».
Punto lo sguardo verso il prete. Lui continua «La cittadina è andata completamente distrutta. La cacciatrice, all'epoca, si salvò perché fu un'anima pura a sacrificarsi per lei - dice - un vampiro innamorato di lei».
Mi sento presa per il culo. Conosco la trama. E' il finale di Buffy. A che cazzo di gioco sta giocando? Sto per urlargli in faccia qualcuna delle mie parole migliori quando lui mi stoppa «Non ti sto prendendo in giro. E' successo davvero. Il telefilm ha copiato da vere legende, da storie che si sono tramandate da osservatore a osservatore, e che probabilmente sono diventate di dominio pubblico».

Torno a sedermi. Dove cazzo lo trovo un vampiro che si innamori di me? Tommy può andare bene? Potrei farlo mordere da una di quelle bestie e... Ma che stronzata del cazzo! Sono condannata.

Frate Tac va avanti «C'è una speranza - dice - ma non sono io che posso rivelartela». Di bene in meglio. Ora mi toccano pure i quiz «Dovrai scoprirla da sola...», conclude il prete.

Lo lascio solo ai suoi pensieri. Vado in canonica e guardo i miei due maschioni sudati e pieni di lividi. Meddy mi inquadra immediatamente. Io li squadro uno per uno e poi dico «Chi vuole battersi con me?»


Per chiunque sia in ascolto... Mi chiamo Clara e ho 16 anni.

venerdì 12 ottobre 2012

Night 7

Riesco a scrivere solo ora, intervallo scolastico tanto desolante quanto la somma dei cervelli delle Dive messi assieme. Come avevo preannunciato qualche giorno fa, sono finalmente riuscita a tornare alla Torre. 
Ho caricato Tommy sullo Scarabeo e mi sono fiondata nella campagna al di là del cavalcavia. Abbiamo parcheggiato di fianco alla struttura carbonizzata. 

La muratura ha retto alle fiamme, per quanto sia nera come la tana di... lasciamo perdere. Porta e strutture in legno sono scomparse, compreso il pavimento, e la botola che conduce nell'antro che Meddy e Alex hanno trovato durante la loro scorreria. Madhouse degli Anthrax ha fatto da colonna sonora al nostro ingresso nella Torre.

Ci siamo calati nell'antro dei vampiri. Un buio pesto ci ha accolto quasi fossimo nell'Abisso del Bifurto. Accese le torce, abbiamo sondato il terreno, che ovviamente si è presentato ricolmo di ossa umane carbonizzate. In un anfratto si nascondeva un passaggio, una sorta di tunnel. L'ha scorto per primo Tommy, me l'ha indicato, e ha tentato di infilarsi senza attendere che io facessi da cavia. Preso per la collottola, Tommy è tornato al suo posto, guardaspalle in retrovia. I Pantera nelle orecchie con Walk, la torcia puntata nel nulla, la balestra sulle spalle, ci siamo infilati in quel budello puzzolente.

Neanche il tempo di fare dieci metri che mi sono trovata di fronte un vampiro dall'alito pestilenziale. Era a un centimetro dal mio naso, mi sputava saliva addosso mentre urlava affamato. Era pelle e ossa, il poverino. Forse era scampato al rogo, ma vi assicuro che non è scampato a me. Gli ho piantato la torcia nel cuore e ho lasciato che divenisse polvere attorno al fascio luminoso che non ha mai smesso di illuminare davanti ai miei piedi.

Proseguiamo. L'aria è quasi irrespirabile. Tommy mi sta tanto attaccato al culo che Alex potrebbe averne a male. Gli suggerisco di controllare alle nostre spalle, non si sa mai che i vampiri riescano ad aggirarci attraverso qualche passaggio che non abbiamo notato. Lui fa un balzo come se fosse femmina e avesse visto un topo tra le sue cafénoir nere. Ovviamente Tommy non ha delle cafénoir, ha delle banalissime Vans nere che hanno visto giornate migliori di questa.

Alle nostre spalle non c'è nessuno. 

Il tempo scorre veloce. Controllo l'orologio. La musica tormenta i miei pensieri mentre la lancetta dei minuti ha già segnato il trascorrere di un'ora. Dove cazzo stiamo andando? Tommy mi suggerisce di tornare indietro e recuperare qualche attrezzo supplementare. L'idea non è sbagliata. Ma sono curiosa. Roots Bloody Roots dei Sepultura alle orecchie mi convince ad andare avanti.

Camminiamo altri venti minuti, poi raggiungo uno slargo. Ci sono altri tre passaggi. Nord, Sud, Ovest... Est? Non so neppure da dove arriviamo, figurati come posso capire dove andare. La storia si fa complicata. Siamo in un labirinto e non abbiamo strumenti per orientarci. Forse è meglio tornare indietro. Forse. Oppure possiamo arrampicarci per la quarta via, ovvero una scala metallica piantata nel cemento che sale, spero, fino in superficie.

Mi arrampico fino a una botola. Alle orecchie ho Cemetery Gates. Merda! Quando apro la botola mi trovo proprio a fianco della fontanella del cimitero dietro la chiesa. Ma com'è possibile? Neppure Tommy si capacita di questa scoperta. L'unica cosa che sappiamo entrambi è che dobbiamo tornare indietro a recuperare la moto, e di voglia non se ne vede neanche mezza!


Per chiunque sia in ascolto... Mi chiamo Clara e ho 16 anni.

giovedì 11 ottobre 2012

martedì 9 ottobre 2012

Il mio Destriero...

Ed ecco il messaggio di Meddy. E' una foto del mio Scarabeo. Scattata nella rimessa da cui è riuscita a farlo evadere. Da ciò che racconta è stata una vera impresa... immagino avrà dovuto strafogarsi con i dolci prodotti dalle care manine del caro parentado prima di distrarli e fuggire a bordo delle mie due ruote.

Le mie Due Ruote


Per chiunque sia in ascolto... Mi chiamo Clara e ho 16 anni.

lunedì 8 ottobre 2012

Day 19

Giorno di merda per tanti motivi. Il primo è di sicuro il tanfo che arriva dai campi circostanti. Fanculo l'agricoltura biologica e tutti i contadini (tranne Walmer) che sono tornati al letame, e a tutte le stronzate biologiche puzzolenti, per concimare i campi. Il secondo motivo è la distanza siderale che si è generata tra me e Tommy dopo la figura di merda che ho fatto ieri. Il terzo lo capirete tra poco.

Eyes of the Insane ha inaugurato la giornata. Ho cercato di far volare le ore ma inglese, italiano, e matematica non erano d'accordo con me. Senza contare il cicaleggio osceno delle Dive, improvvisamente allegre dopo l'essersi accorte che il loro tranello aveva avuto successo. Già! Avevano chiesto a Tommy di raggiungerle all'albero dei corvi. Lui, ignaro, aveva assistito a una bella recita che aveva spinto me, vittima sacrificale, a dire parole che non pensavo realmente, ma che pronunciavo per ferire l'orgoglio di quelle tre galline.
E invece la gallina sono stata io a cadere nella loro trappola.

Interrogazione d'inglese. Blood Red alle orecchie. Yes Ma'am. Music is part of my soul exactly the same my iPod's headphones are part of my ears.

Interrogazione d'italiano. Skeletons of Society. «Sempre caro mi fu quest’ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quiete io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura. E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l’eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. Così tra questa immensità s’annega il pensier mio: e il naufragar m’è dolce in questo mare». Leopardi, di sicuro, era un Osservatore.

Compito di matematica. Dead skin Mask. La mia pelle, il mio cervello, le equazioni, i numeri, i vampiri. Gli occhi fuggono oltre la finestra, dove il mio Scarabeo, parcheggiato in bella vista, mi attende. Santa Meddy che ha convinto/corrotto il parentado a liberare il mio mezzo dalle catene.

Allenamento da Frate Tac. War Ensemble è nelle mie orecchie quando arrivo alla canonica, e trovo il prete che discute animatamente con Tommy. Entro. Silenzio totale. «Che cazzo succede?». Tommy si gira verso di me e dice «Io non sono uno sbarbatello!». Strano Deja-vù il mio!
Padre Vincenzo aggiunge «Vuole farti da spalla quando combatti i vampiri».
«Ma sei scemo?», grido in faccia a Tommy «Tempo mezz'ora e tu sei morto, e io pure perché mi tocca badare alle tue stronzate da macho imbecille pieno di amor proprio e con l'orgoglio ferito».
Lui non parla. Si mette in guardia. 

Tutti sanno che Tommy è cintura nera di Judo.

Io guardo Frate Tac e penso "Che faccio? Lo mando all'ospedale così non rompe più i coglioni?". Il prete annuisce, ma nei suoi occhi leggo anche "Vacci piano, non ammazzarlo!". Sorrido e mi metto in guardia.

Tommy mi fa un gesto per indurmi a combattere. Lascio cadere lo zaino a terra. E senza che lui neppure se ne accorga, gli faccio una spazzata che lo fa cadere al suolo.

«Lesson One: - dico - I vampiri sono molto veloci, estremamente veloci. Non contare solo sulla tua vista». Porgo la mano e lo tiro su da terra.

Tommy si mette in guardia e mi lancia uno sguardo determinato. Attacca per primo. Parte Seasons in the Abiss. Paro i colpi che mi arrivano a destra, poi a sinistra. Blocco un suo calcio in rotazione. Lo sollevo di peso e lo lancio contro la parete alle mie spalle.

«Lesson Two: - dico - Puoi essere abile quanto ti pare nelle arti marziali. Tu non sei Chuck Norris. Loro sì».

Tommy si risolleva da terra. Mandatory Suicide mi graffia mentre lui si mette in guardia. Ha il respiro affaticato. Temo di avergli incrinato qualche costola. Zoppica pure un pochino. Mi fa cenno di attaccare. Io gli volto le spalle. Prendo una balestra dalla rastrelliera e gliela lancio. Lui la prende al volo e mi guarda con occhi interrogativi.

«Lesson Three: - dico sorridendo - Se non li puoi battere a mani nude, usa delle armi».

Lui sorride «Cosa devo fare?».
«Tre centri e vinci la bambolina - gli indico il bersaglio a non più di cinque metri da lui - Abituati a fare tiri ravvicinati. I vampiri sono tanto veloci che nel tempo che impieghi a mirare, loro hanno già fatto 100 metri di corsa e ti sono già col fiato sul collo».
Lui annuisce. Fa tre centri senza neppure battere ciglio. Cazzo! E' in gamba con la balestra. Killing Fields conclude lo scontro. 

«Lesson Four: - dico seriamente - Mai prendere rischi inutili».

Lui annuisce. Io allungo la destra «Benvenuto a bordo». Frate Tac scuote la testa ma sa di non poterci fare nulla. «Ora, prima di cominciare a fare sul serio - concludo - devi dare a Padre Vincenzo 500 euro per la tua eventuale sepoltura».
Tommy mi guarda con gli occhi spalancati.
Io e Frate Tac scoppiamo a ridere sonoramente. Lui ci guarda, rasserenato, ma mica tanto convinto.



Per chiunque sia in ascolto... Mi chiamo Clara e ho 16 anni.

domenica 7 ottobre 2012

Day 18

Scontro tra titani! Come nel film omonimo le Dive mi hanno affrontato viso a viso, questa domenica. Mi son vista da sola (per modo di dire) contro le tre tiranne, nel bel mezzo del campo di Walmer. Io stavo fumando in santa pace pensando alla notte precedente, passata tra le coperte in compagnia di Alex. Meddy se n'era andata da poco, assieme ad Alex, giurando di essere di ritorno entro sera con il mio scooter. Avrei potuto andarci io, nonostante sia ancora in una sorta di pseudo punizione imposta da Padre e Madre, ma alla fine mi sono lasciata convincere, e invece di andare in città con loro, ho portato Angel a cazzeggiare qui in mezzo ai corvi, il grano, un albero morente, e la porta dell'inferno che palpita dal desiderio di spalancarsi.

Le tre Dive sono apparse nel bel mezzo di Poison, di Alice Cooper. «Tommy lo devi lasciare stare», lo dicono in coro, Lara, Mara e Chiara. A me scappa una risatina e quasi mi affogo nel fumo. Angel abbaia preoccupato. I corvi gracchiano. Le Dive si guardano attorno e si rendono conto di trovarsi in un luogo maledetto da Dio e dagli studenti cool di Tombe.
«Tommy lo devi lasciare stare», ripetono meno convinte.
Annuisco «E' Tommy che dovrebbe lasciar stare me», ribatto.
Lara si fa avanti e mi strappa la canna dalle dita, la butta a terra e tenta di spegnerla con quel suo piedino da fighetta. Quasi manda a fuoco l'intero campo (secco) di Walmer. Io balzo giù dalla radice su cui mi ero accucciata e spengo l'incendio con l'anfibio.
«Quindi?».
Lei mi guarda. Chiara attacca «Tommy è roba nostra».
«A lui non frega un cazzo di voi!». Ma che diavolo faccio? Litigo con tre sceme per un maschio che neppure mi interessa?
«Stronzate!», ringhia Mara.
«Caspita! - esclamo stupidamente - Conoscete anche le parolacce».
«Sta lontana da Tommy, capito?», di nuovo Lara. Il suo naso è a due centimetri dai miei occhi. Quanto vorrei fargli la plastica facciale senza anestesia... ma non posso "Solo i vampiri - penso tra me e me - Solo i vampiri".
Sputo sulle sue Jimmy Choo e ribatto «Non è colpa mia se me lo trovo sempre tra le palle - dico - tra le altre cose tutta questa faccenda sta pure sui maroni di Alex, ma lui è un signore, e sa che io non lo tradirei mai per uno sbarbatello come Tommy».
«Tommy non è uno sbarbatello!», ribattono tutte e tre in coro. Hanno ragione. Tommy non lo è. Ma Alex lo crede, ed è meglio che continui a crederlo. Got to Hell mi fa quasi saltare dalla sorpresa.
«Levatevi dai coglioni», ringhio.
Loro si irrigidiscono.
Faccio un passo avanti. Loro uno indietro. Perfect inizia. Alle spalle delle ragazze ci sono due ombre che avanzano. Che ore sono? Le cinque? Le sei? Sta facendo buio. Qualcuno sghignazza. Merda!
«Levatevi di torno...», ribadisco.
«Altrimenti?».
«Altrimenti vi facciamo la bua...», la voce è stridula, e proviene da dietro alla Dive.
Con un gesto energico faccio da parte le stupide galline e mi preparo ad affrontare il pericolo. Sono in due. Con me ho solo Pungolo. Cosa farebbe Buffy nei miei panni? Direbbe una battuta del cazzo e poi li trafiggerebbe dopo un paio di evoluzioni imbecilli. Io, invece?
«Welcome to the Jungle, stronzi!», dico avanzando verso di loro. La citazione dei Guns piace. Anche loro avanzano. Le Dive strillano come oche alle mie spalle. Il primo vampiro si fa avanti velocissimo. Schivo al pelo un suo diretto sul mio naso. Lo colpisco allo stomaco con Pungolo, lui si piega in due per il dolore. Gli afferro la testa di cazzo e la ruoto di 180 gradi. La svito dal suo collo. E improvvisamente mi ritrovo coperta di cenere. 
Il secondo non mi dà tregua. Mi strappa l'iPod dalle orecchie. Non l'avesse mai fatto... Con una sforbiciata lo stendo prima che riesca ad afferrarmi. Lui vola a qualche metro da me. Non attendo neppure che tocchi il suolo. Corro verso di lui, lo colpisco alla laringe mentre ancora è in volo. Il suo corpo sembra aver sviluppato doti aerodinamiche nascoste. Fluttua nell'aria per qualche secondo, sembra una libellula, ma poi piomba al suolo come qualunque stronzo sovrappeso. Con l'anfibio gli schiaccio quel che gli rimane del collo. Schiaccio. Cenere. Fine.

Mi volto verso le Dive. Son già lontane che corrono gridando. C'è però qualcun'altro che mi osserva. E' Tommy. Dice solo una frase «Io non sono uno sbarbatello!», poi si volta e se ne va da dove era venuto. 

Lo guardo andare via e ho un groppo in gola che metà bastava. Cazzo se mi sento male. Non avrebbe dovuto sentire quelle parole... Cazzo! Cazzo! Cazzo!


Per chiunque sia in ascolto... Mi chiamo Clara e ho 16 anni.

venerdì 5 ottobre 2012

Day 17

Frate Tac dev'essere matto! Quando mai si è sentito parlare di un compito in classe durante l'ora di religione? Eppure è così. E l'ha fatto pure a sorpresa. 
Oggi si è presentato in classe mostrando la sua miglior "faccia come il culo". Teneva in grembo i suoi adorati test, e dopo l'appello si è messo diligentemente a distribuire. Uno a te, uno a te, uno a te... questo è tuo Clara... uno a te, uno a te, uno a te... quando mi ha consegnato il test mi si sono strabuzzati gli occhi. E' davvero matto!

Avrei dovuto scattargli una foto col cellulare, ma sarebbe risultato sospetto, non credete anche voi? Io non so cosa gli sia passato per la testa, a quel prete, però il foglio che avevo davanti era persino scritto con un font gotico. Assurdo. Geniale!

Per l'occasione l'iPod mi ha mandato qualche brano dei Black Sabbath. Never Say Die mi ha introdotto alla prima domanda.

  • Lo strumento più efficace per uccidere un Vampiro?
    1. paletto di legno;
    2. balestra;
    3. mani nude.
  • I punti vulnerabili di un Vampiro?
    1. Testa e cuore;
    2. Articolazioni;
    3. Parti intime.
Queste sono le prime domande, con le risposte (spero azzeccate, il risultato ci verrà dato alla prossima lezione di religione). Sono banalotte, vero? Però bisogna riflettere prima di rispondere, ho una discreta esperienza nell'uccidere i vampiri, ma non sono Cacciatrice da molto tempo, potrebbero esserci dei tranelli nascosti. Nel frattempo arriva Paranoid.
    • I Vampiri sono sensibili alla luce del Sole?
      1. Si;
      2. No;
      3. Solo parzialmente.
    • I Crocefissi servono a tenere lontani i Vampiri?
      1. Si;
      2. No;
      3. Solo se li si pianta nel cuore del Vampiro.
    Ed ecco le ultime due, quelle più interessanti. Heaven and Hell giunge proprio al momento giusto.
    • I Vampiri sono demoni?
      1. Si;
      2. No, sono mutazioni provenienti dal genere umano. Il fenomeno del vampirismo si sviluppa a causa di una mutazione cerebrale;
      3. No, il vampiro si genera con l'infezione dovuta a particolari organismi (virus, batteri, etc) con cui l'uomo entra in contatto a causa del morso di un vampiro già maturo.
    • I Vampiri hanno uno scopo? (rispondere liberamente)
      • Sì, per quanto ancora non l'abbia compreso del tutto. Si stanno radunando attorno alla 'Porta dell'Inferno' in attesa che si liberi 'il Primo'. Quali progetti abbia il Primo mi è ancora ignoto.

    Mi domando quali domande abbia fatto al resto della classe. Sai che risate se si fosse sbagliato a distribuire i test? Mi sarei davvero ribaltata sulla sedia dal ridere. Peccato che non sia successo.



    Per chiunque sia in ascolto... Mi chiamo Clara e ho 16 anni.

    mercoledì 3 ottobre 2012

    Night 6

    Ronda pallosissima, ieri notte. Sono alcuni giorni che non accade nulla di strano. Angel piscia ai suoi soliti angoli, caga davanti alla scuola, e poi si acciambella di fianco alla prima tomba da cui è scaturito il "mio primo vampiro". Tombe è davvero un mortorio. 

    Ho parlato con Frate Tac. L'albero dei corvi è davvero in gravi condizioni. Prima o poi, che lo faccia Walmer o no, quel pezzo di legno cadrà al suolo liberando la famosa porta dell'inferno. Che fare allora? Ho deciso di affrontare la questione col Prete e lui si è incaricato di fare delle ricerche. Voglio dire... se qualcuno l'ha chiusa una prima volta, allora è probabile che sia possibile che noi si faccia altrettanto, no? E visto che io non ho voglia di ficcare il naso in libri polverosi, credo che sia compito dell'Osservatore trovare una soluzione. Io, nel frattempo, ammazzo vampiri, vado a scuola, mi alleno, faccio la ronda, e mi fumo qualche canna... sempre che non venga Alex a trovarmi, in quel caso ci sono divertimenti ben più interessanti che si possono fare in due.

    Tornando a casa dalla ronda incrocio Tommy. Alle orecchie ho i Poison, Valley of Lost Souls mi accompagna verso casa quando la sua sagoma compare davanti ai miei occhi. Che cazzo ci fa qui fuori a quest'ora della notte? In spalle ha una borsa sportiva, di quelle da allenamento, con sopra scritto il nome della squadra. Si avvicina.
    «Clà?».
    Annuisco «Sono io».
    «Che ci fai in giro a quest'ora?».
    "Non sono cazzi tuoi", penso «Porto Angel a pisciare», rispondo.
    Lui squadra il cane, che nel frattempo gli si è avvicinato per annusare le sue trainers. Dopo qualche istante si allontana disgustato e si affianca nuovamente a me «Ci vai con quella?», Tommy si riferisce alla balestra che tengo a tracolla dietro la schiena.
    «Non si sa mai...», rispondo vaga.
    «Ti accompagno».
    Lo guardo severamente. Sto per mandarlo a spendere quando penso che, a scuola, è l'unico che normalmente mi caga. E che a quest'ora di notte potrebbe anche incontrare un vampiro ritardatario «Ok», rispondo. Let it Play esordisce nelle mie orecchie e mi sorprende.

    Avanziamo nel buio. Io sto zitta. Lui tace. Si sentono solo i nostri passi, e l'annusare curioso di Angel a ogni angolo. La luna è alta nel cielo, per lo meno si vede qualcosa. I lampioni sono quasi tutti spenti, colpa della crisi, colpa dell'Italia dove l'unica cosa che funziona è ciò che non funziona. Hell or High Water comincia.
    «Non dovresti andare in giro da sola di notte», dice.
    «Perché?».
    Lui fa per rispondere, poi ci ripensa. Forse ricorda il modo in cui ho affrontato i teppisti a scuola, o semplicemente è Angel che lo rassicura. A ogni modo torna il silenzio, finché non riattacca con «Oggi l'allenamento è finito tardi».
    Mi fermo e lo guardo negl'occhi. Sono quasi le due. Che stronzate sta dicendo? 
    «A quest'ora dovresti essere nel letto della tua donna a scaldarle le cosce - dico - Non camminare come un coglione assieme all'appestata della scuola».
    Lui si ferma. Guarda le sue scarpe. Anche Angel le guarda disgustato. Ringrazio di non avere un olfatto sviluppato come quello dei cani «Non ce l'ho una ragazza».
    "E ti credo", penso studiando l'espressione schifata del cane «Stronzate! - gli rispondo - Anche la Preside si calerebbe le mutande se solo fossi interessato a lei». Riprendo a camminare e continuo «Ti fanno tutte il filo, e tu perdi tempo con me...».
    «Non mi sembra di perdere tempo».
    «Io trombo già con Alex - lo stoppo subito prima che cominci a corteggiarmi - Un maschio mi basta e avanza». Lui annuisce.
    «Che ci posso fare io se...».
    Mi stoppo di nuovo, ma non per quello che Tommy sta per confessare. Ci manca solo che mi dica 'Ti Amo' per completare la torta con una ciliegina. Là in fondo c'è un lampione acceso, e sotto c'è una sagoma indistinta. Un sasso vola verso la luce. Il lampione si rompe. Si sente uno sghignazzo.
    «Che succede?».
    Parte Life loves a Tragedy. La sagoma ci ha notati. Ci fissa. Io ho già capito. Angel comincia ad abbaiare. E' incazzato come un lupo. Forse vuole rifarsi delle umiliazioni subite in passato. Tommy è l'unico che non capisce che cazzo sta succedendo. La sagoma parte di corsa verso di noi. Il suo rantolo sembra quasi un ruggito. Tommy si mette tra lei e me. Io lo scanso senza troppa gentilezza. Lo sento cadere e ruzzolare sull'asfalto. Ma non ho tempo per preoccuparmi di lui. Il vampiro è dannatamente veloce. Prendo la balestra. La punto verso di lui, che è già a un paio di metri da me. Non ho neppure bisogno di mirare. Scocco la freccia. Sento il sibilo. Colpisco il cuore. La nuvola di cenere, per inerzia, prosegue e mi investe in pieno, per poi andare a cadere al suolo alle mie spalle.

    Sputo un po' di quella robaccia che sa di carne bruciata. Allungo una mano verso Tommy,  ancora per terra, completamente coperto di cenere, con la bocca spalancata dal terrore, o forse dallo stupore.
    «Che... Che... Che cos'era quella... cosa?», chiede.
    Lo isso dal suolo e lo spolvero alla bell'e meglio. Lui mi guarda. Ha le pupille che gli tremano. Così come gli tremano gambe, braccia, palle e quant'altro.
    «Hai mai visto Twilight?», gli chiedo.
    Lui annuisce, ma non capisce.
    «Ecco - sorrido - questo era un vampiro vero!». Poor Boy Blues mi riempe le orecchie, e per oggi basta. 


    Per chiunque sia in ascolto... Mi chiamo Clara e ho 16 anni.

    martedì 2 ottobre 2012

    Meddy Colpisce Ancora

    Ok. Nel weekend Meddy ha combinato un casino con i miei capelli. Quando stamattina sono entrata a scuola, a Mirella quasi scoppiavano le coronarie. Questa me l'ha scattata Tommy mentre rideva come uno scemo. Ci abbiamo messo più di mezz'ora per farne una che non fosse mossa. Dietro c'è l'ingresso della scuola.


    Fuori dalla Scuola



    lunedì 1 ottobre 2012

    Night 5

    Avete presente i licantropi? Angel è l'esatto opposto. Frate Tac non sa spiegare la faccenda, del resto non esistono legende su questo tipo di fenomeno. Ieri notte era luna piena. Angel ululava come uno scemo. A un certo punto, mentre eravamo di ronda, nel bel mezzo di Spirit in Black, ha cominciato a contorcersi come se avesse un Alien nello stomaco.
    Il poveretto non si dava pace. Ho cercato di consolarlo, aiutarlo. L'ho raccolto da terra e sono subito corsa in chiesa. Anche Frate Tac pareva impotente. Il cane perdeva pelo. Le sue ossa si spezzavano scrocchiando come fossero cereali nelle fauci di Lara.
    A un certo punto la sua colonna vertebrale ha cominciato a distendersi. Il suo muso è diventato un volto. Tutto il pelo era ormai a terra, la pelle era rosa come quella di un neonato. E i latrati sono diventate grida. 
    Ci ha messo più di un'ora per tramutare in un ragazzo. E che ragazzo! 
    Dovevate vedere i bicipiti, i pettorali, e pure la sua dotazione tra le gambe. Davvero un capolavoro.

    L'abbiamo coperto e lasciato riposare. Dopo un'altra ora era in grado di muoversi, parlare, stare in mezzo a noi. Stesso nome, ha tre anni canini. Ne dimostra circa ventuno umani. Non ricorda quand'è stata la prima volta che si è tramutato in uomo. La sua memoria da cane gli dice che ha avuto un incidente quando era al canile, da piccolo, che l'avevano portato da un veterinario. Poi erano cominciate le metamorfosi.

    E' rimasto un umano cosciente per circa due ore. Poi ha ricominciato a contorcersi. Un'altra ora per diventare cane, un'altra ora per riprendere coscienza da muso nero del solito Angel. Sei ore in tutto.

    Ci sto pensando ancora adesso, durante l'intervallo. Tommy mi guarda dal suo banco. Le Dive diveggiano in un angolo dell'aula. Chissà che si dicono. Da quando ho fatto spettacolo nel cortile sono diventata un fenomeno da baraccone. Anche gli insegnanti fanno fatica a rivolgermi la parola. Chissenefrega! Ho alle orecchie Morbid Vision dei Sepultura e mi basta.

    Mirella è l'unica che mi parla. E parla solo dei miei capelli. Meddy ha davvero fatto un gran casino questo weekend. Appena ho un'attimo mi scatto una foto e la pubblico, così potete giudicare voi stessi.


    Per chiunque sia in ascolto... Mi chiamo Clara e ho 16 anni.