lunedì 19 novembre 2012

Night 11

E' tutto il weekend che mi rigiro tra le dita questo cazzo di anello. Mia madre non si sbottona. «Il potere si rivelerà quando sarà necessario - dice - vedrai...». Il fatto è che le sue parole mi hanno rincuorato parecchio, e mi hanno pure dato qualche speranza... forse c'è un modo per non dover crepare per il bene dell'umanità, forse. Immagino dovrei far innamorare un vampiro... proprio come accadde a mia madre. Oppure basta un licantropo?
Che cazzo di pensieri di merda!

Ho preso la Ninja, questo sabato e ho abbandonato Tombe. Sono andata fino in cima al Corno. Non è la prima volta. Immagino che lassù non ci siano vampiri del cazzo. Sad but True. Fanculo anche gli Anthrax. Lassù riesco sempre a trovare la serenità. Però in questo periodo di merda, tra nebbia, pioggia, e le prime nevi, rischio di trovare gli impianti aperti e un nugolo di cazzoni in tute sgargianti che buttano soldi per fare su e giù per la montagna, che ovviamente è stata rasata a zero appositamente, con tanto di alluvioni, smottamenti e quant'altro come controindicazioni trascurabili.

Ho atteso domenica sera per tornare a Tombe. Ho dormito in un sacco a pelo nel bel mezzo del nulla. Tanto, a una come me, neppure il cinghiale più stronzo si avvicina di sua spontanea volontà. Il Cellulare spento. Solo l'iPod come rappresentante del mondo tecnologico. Stamattina, quando l'ho acceso, ci ho trovato almeno un centinaio di messaggi di Meddy, una decina di Tommy, diverse chiamate di Frate Tac, due di mia madre e... persino una di mio Padre. 
Vi dirò: Non mi è accaduto proprio un cazzo!
Ho respirato aria pulita. Me ne sono fregata del mondo. Persino di Angel, che immagino si sia preoccupato, ma in forma canina non è che possa fare molto. 
Sono tornata alla civiltà solo quando i Pantera mi hanno dedicato la loro Symphony of Destruction.

Domenica sera. Cielo plumbeo. Neppure una fottuta stella in cielo. Non sono tornata direttamente a casa. Sono andata da Walmer in cerca di un guru spirituale. E lui mi ha accolto, come sempre, a braccia aperte, e canne accese.
Ci siamo messi nel suo bel porticato, a guardare i campi grigi autunnali, e i resti dell'Albero dei Corvi. Lui fumava. Io pure.
«Quanto durerà ancora?», mi ha chiesto.
«Non ne ho la più pallida idea - dico buttando fuori una nuvola di voisapetecosa - Frate Tac dice che dobbiamo aspettare Natale».
«I Maya sapevano tutto già dal principio...», dice lui.
«Non ti ci metterai pure tu con quelle cazzate!», la mia non è una domanda.
Lui scuote la testa e soffia in aria. I Sepultura espellono Roots Bloody Roots nelle mie orecchie quando intravedo una sagoma nera all'orizzonte. Faccio un cenno a Walmer.
«Guai in vista?».
«E' meglio che vai dentro...».
«Ti do una mano», dice lui col suo solito sorriso.
Gli faccio notare che le granate sono ormai finite da un pezzo. Lui fa un'alzata di spalle «Ho ben altro nel mio arsenale».
«Ma chi cazzo sei? Un G.I. Joe?».
Lui ride sonoramente. Io rimango seria.
«Mi metto di sopra con la MG - dice - Se hai bisogno ti aro il terreno senza aratro, con quel gioiello».
«Vedi di non trasformarmi in uno scolapiatti...».
Lui annuisce. 
Entra, sale le scale. Io attendo all'ingresso. L'ombra si avvicina. Si muove in maniera... claudicante... sembra uno Zombie. "Merda!", penso "Non salteranno fuori pure i morti viventi, vero?", guardo verso la luna ma trovo solo nuvole del cazzo.
Scendo i due scalini che mi separano dal terreno. Lo 'zombie' è oramai a una decina di metri da me. Ecco Prophecy dei Soulfly. L'ombra cade a terra. Alza una mano. Chiede aiuto. Cazzo! E' Mara.
Corro da lei. E' stata morsa. E' semi-svenuta. La raccolgo. Grido a G.I. Joe di aprire quella cazzo di porta. Mara ha il respiro pesante «Non mi morire adesso, brutta stronza!», le impongo.
La adagio sopra il divano. Il sangue lo macchia. G.I. Joe bestemmia. Io tampono la ferita con la mano «Renditi utile soldatino del cazzo!».
G.I. Joe scompare, e ricompare con tutto ciò che serve. Io però non so che fare. E' stata morsa da un fottuto vampiro. Si trasformerà? Devo ammazzarla. Devo succhiare il sangue dal morso come si fa con le vipere? Che cazzo devo fare? Ci vorrebbe Frate Tac.
G.I. Joe mi legge nel pensiero. Prende il cellulare e compone il numero del prete. Io intanto succhio sangue e lo sputo nella fruttiera. Lo faccio per dieci minuti buoni. So che è una stronzata. Ma non mi pare di avere altre soluzioni. Quando mi rompo le palle di succhiare, tampono la ferita con cotone e garze. Cerotto tutto. Prego. Lei è svenuta, per la miseria. Ora che faccio? Se muore mi tocca vegliarla finché non si trasforma. E domani c'ho la scuola. Che palle!
G.I Joe mi avvisa che il prete sta arrivando. Studia Mara e dice «Ce la farà?».
Che cazzo di domanda!
Mi avvicino al suo viso e sento che respira. Per lo meno non sta morendo.
«Dici che diventerà un vampiro?».
Altra domanda del cazzo.
«Aspettiamo Frate Tac e vediamo che fare...», è l'unica cosa saggia da fare, probabilmente.
Lui annuisce.

Ora sono in classe. Cazzeggio durante un'ora di supplenza. Sembra che la professoressa di Matematica si sia presa una brutta influenza. Le Dive mi squadrano come fossi colpevole di chissà quale reato. Sono stata io, stamattina ad avvisare gli insegnanti che Mara non sarebbe venuta. Da quel momento le due Barbie Troia non fanno altro che confabulare e lanciarmi occhiatacce. Tommy, invece, si è incollato al mio culo e pretende di avere ragguagli. Che palle. Mara è a casa di G.I. Joe. Dorme. Il soldatino mi ha assicurato che se cambia qualcosa mi farà uno squillo. Anche Frate Tac è in attesa.
Madre e Padre, invece, sono tranquilli. Ho questo cazzo di anello magico con me... Si fottano pure loro! Ascolto Burn dei Throwdown e aspetto che finisca questa cazzo di ora. Devo andare in canonica ad allenarmi.


Per chiunque sia in ascolto... Mi chiamo Clara e ho 16 anni.

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