venerdì 14 dicembre 2012

Day 31

Giornata noiosa. Cielo grigio. La neve che cade e non cade. A volte è acqua ghiacciata. I vampiri, quelli tradizionali, non si vedono. Diventano sempre più numerosi, invece, quelli creati dal Primo. G.I. Joe Walmer li chiama Super-Vampiri. Io, viste le persone che sceglie il cazzone di mostro, preferisco chiamarli Super-Stronzi
Le due Dive li comandano a bacchetta. Ormai anche le lezioni scolastiche sono diventate un teatrino insignificante, ore perse... ho persino smesso di andarci. Anche Tommy ha mollato. E per solidarietà, o forse semplice fotta adolescenziale, anche la cara Meddy ha mollato la scuola.
Tanto siamo a pochi passi da Natale, nessuno se ne accorge davvero. Siamo tutti più buoni, no? Tranne ovviamente il Primo e i Vampiri.
In questi giorni ho dedicato il mio tempo all'addestramento. Mi pare inutile. Frate Tac dice che al momento giusto dovrò andare sulla bocca dell'inferno e usare la lama arrugginita. Non dice mai tutto come dovrebbe essere. Non dice che al momento giusto dovrò andare sulla bocca dell'inferno e sgozzarmi come un maiale per chiuderla definitivamente. No. Lui dice che 'devo usare la lama arrugginita'. Quant'è inutilmente poetico e delicato. Fanculo!

Ho fatto shopping su Amazon. Mi è arrivato giusto giusto oggi. Una sorta di bomba atomica musicale, per di più portatile. 400W per cassa, un vero mostro. Lo voglio portare allo scontro finale. Walmer mi ha garantito che il suo gruppo elettrogeno lo terrà acceso per tutto il tempo necessario. Ci attacco l'iPod, metto su gli Slayer, e do inizio alle danze. Ho preparato una playlist che spero i vampiri apprezzeranno.

Verso sera è arrivato un enorme Suv nero. Hanno parcheggiato davanti alla canonica. Io ero ancora lì. Ho guardato dalla finestra. Targa inglese. Questi tizi si sono fatti un bel viaggio per arrivare in questo buco di culo del mondo. Li osservo dalla finestra. Si aprono le portiere, tutte e quattro, all'unisono. Dal lato guida scende un uomo di mezz'età, più o meno la stessa di Frate Tac, ha l'aspetto di un classico bibliotecario londinese. Dal lato opposto scende Madre. Dietro sono 'stipati' Padre; una ragazzotta minuta, con un viso rotondo da bambola di ceramica, ma due occhi profondi come un buco nero; e un ragazzo, più grande di me di una decina d'anni, con una benda sull'occhio.
Le frecce del Suv lampeggiano, loro si avvicinano alla porta, noi usciamo. Io rimango sulla soglia, sospettosa. Frate Tac accoglie il bibliotecario con un caldo abbraccio. Si chiama Albert (lo scoprirò più tardi) ed è, era, l'osservatore di Madre. La tipa e il tipo rimangono in secondo piano. Madre mi si avvicina «Clara - dice - Queste sono le persone di cui ti parlavo», si volta verso di loro e le indica «Lei è Cherry - ciliegia? - e lui è Peter».
Annuisco. Mi avvio verso di loro ma non mi fermo come loro potrebbero aspettarsi da me. Arrivo alla Ninja, Angel abbaia, vorrebbe venire con me. Metto in moto. Madre e Padre mi guardano senza parlare. Frate Tac  e Albert mi guardano rabbuiati. Io sono solo incazzata nera e non so neppure il motivo. Do un colpo di gas e sparisco nella notte. Nel casco mi arriva una voce conciliante "Non ti preoccupare - dice questa voce calda, femminile, gentile - non sarai sola nel momento del sacrificio, e io ti condurrò per mano verso la salvezza". Comincia a piovere, cazzo! Gli Slayer intonano Raining Blood. Penso che siano tutte puttanate, accelero. La voce in testa non mi abbandona. Non l'ascolto. Magia e religione, tutte stronzate basate sulla fede. Il mondo è materiale. I vampiri sono materiali. L'acqua santa non fa nulla su di loro, così come i crocefissi, a meno che non li usi come mazze con cui sfasciare loro la testa. Sono tutte stronzate. Ma quella vocetta odiosa, melodica, gentile, continua a dire che devo credere in lei, perché "Io non ho fede - dice - Io lo so!".


Per chiunque sia in ascolto... Mi chiamo Clara e ho 16 anni.

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